Il piano della prassi, le sue leggi, la crisi e la pazienza – Roberto Roggero

admin • mar 31, 2014

Il piano della prassi è un piano dell’essere!
Cosa significa dal punto di vista pratico? Essere piano dell’essere significa che la prassi o la fai in questo modo oppure la tua Realtà non sta affatto in piedi, anzi, di più: se non ti adegui fai il “male comune” invece che il “bene comune”. Ripensare la prassi ha l’obbiettivo finale di evidenziare uno strumento pratico in grado di farci navigare con sicurezza nelle decisioni continue a cui siamo chiamati anche in questioni quali “il rapporto qualità prezzo” che fa discutere oggi il MID.

I momenti per la nostra riflessione si susseguono così

  1. quadro generale
  2. condizioni inviolabili poste dall’esistenza della realtà dinontorganica
  3. le leggi del Mercato in relazione alla crisi attuale
  4. Il rapporto qualità-prezzo dinontorganico

Quadro generale

La realtà storica così concreta che ci attornia non è altro che prassi umana resa coerente ed univoca. Parole chiave piani dell’essere “conditio sine qua non”

 

Il piano della prassi

Come dice il nome è un piano molto concreto, si potrebbe parlare del piano della prassi attraverso un foglio di calcolo di Excel, tuttavia noi siamo un sito metafisico che deve far capire il perché delle cose e quindi “perderemo” un po’ di tempo a spiegare il perché, un po’ per volta ma senza partire proprio dall’inizio. Non giustificheremo perciò ogni affermazione, diamo per scontato qualche acquisizione, lo facciamo attraverso immagini e colori nella speranza di essere più comprensibili pur mantenendo precisione tecnica.

«La vita e l’azione del Dinontorganismo è un tutt’uno. È vita-azione. La prassi è appunto la vita-azione del Dinontorganismo.» 1

Cosa vuol dire ente dinamico dal punto di vista della prassi concreta?

Vuol dire che tutti enti facenti parte dell’ unica realtà storica ( che è ente dinamico) per sussistere hanno bisogno di costruirsi attraverso il dinamismo, ossia attraverso l’ agire costruttivo . Tutti, dal Corpo Mistico fino al più piccolo bar della più piccola città.

Quali tipi di enti, dal punto di vista della prassi, compongono l’unica realtà storica?

La prassi è una sola, ma all’interno di essa 2 possiamo distinguere due tipi di enti. Ci sono enti che generano l’agire (ad esempio le persone), ci sono enti formati da sapienza che guida l’agire verso la vita (chiesa in quanto tale). Entrambi questi enti sono dinamici, ossia sussistono solo attraverso l’agire costruttivo che chiamiamo prassi costruttiva (o il suo equivalente la praxi 3 ).

Ente 1 verde Ente2 giallo

 

Come mai viene ora viene chiamata prassi e non agire?

Quali sono le CONDIZIONI CHE CONSENTONO L’ESISTENZA STESSA della reale storico e della sua prassi come lo conosciamo?

I piani dell’essere sono la conditio sine qua non la realtà storica può esistere.

Abbiamo visto che

  1. La Realtà Storica è un ente dinamico e di conseguenza t utto quello che contiene ha un dinamismo che lo costruisce e di conseguenza
  2. La Realtà storica esiste quando il suo agire contiene contemporaneamente
  1. la sapienza (e di conseguenza la sua praxi costruttiva)
  2. l’ente che produce l’agire (e di conseguenza la sua prassi costruttiva)

Da queste due condizioni risultano evidenti le condizioni necessarie in quanto la prassi (e praxi) è organizzata dai piani dell’essere nel modo seguente il cui ordine mediamo dalla metafisica realistico integrale

  1. piano essenziale che PONE la sapienza che guida
  2. piano esistenziale praxi costruttiva della sapienza volta ad INCARNARE la sapienza stessa
  3. piano fenomenico costituito dall’ENTE PARTICOLARE che produce l’agire
  4. piano operativo costituito dalla prassi dell’ente con un doppio compito: quello di realizzare l’ENTE particolare e RENDERE REALE il dinamismo della sapienza.

La realtà storica s i regge attraverso la prassi organizzata dai piani dell’essere . É un fatto così banale e logico da non poter porre alternative: l’unità della Realtà Storica è possibile solo così.

Piano essenzialesapienza che guida Piano esistenzialepraxi che incarna Piano fenomenicoente che produce l’agire Piano operativoprassi che realizza sia l’ente che produce l’agire sia il piano essenzial-esistenziale

 

Come possiamo raffigurare i piani dell’essere?

Li possiamo raffigurare come un ciclo la prassi genera (l’essenza reale) dell’intera realtà storica. Per mantenere la facilità continueremo a raffigurarli in piano.

Quale è il contenuto dei piani dell’essere, ossia quale contenuto consente l’esistenza della realtà storica?

La realtà storica che ci circonda è prodotta dall’agire umano. La condizione necessaria perché esista l’agire umano è che l’umanità sia viva. L’unico contenuto possibile per i piani dell’essere è la sapienza Vita . La vita è la sapienza che genera la Realtà Storica e questa (zona verde nella tabella sottostante) può continuare a sussistere quando genera la vita dell’ente particolare che produce il suo agire (zona gialla). Oggi vediamo che questo ciclo è minacciato, la realtà storica che viviamo sembra non produrre Vita. (valga ad esempio la mancanza di sostenibilità dell’economia industriale consumista). Occorre capire cosa sta succedendo.

Piano essenzialeVita in quanto Sapienza Piano esistenzialepraxi che incarna la Sapienza Vita Piano fenomenicoente che produce l’agire Piano operativoprassi che realizza sia l’ente che produce l’agire sia il piano essenzial-esistenziale

Cominciamo a raffigurarci più dettagliatamente la sua struttura attraverso questa domanda

Quanti enti dinamici particolari sono presenti all’interno della realtà storica profana?

  1. Nella realtà che viviamo ci sono due tipi di agire, quello religioso che si basa su un atti di fede incondizionato nella Vita, e quello profano. Il nostro scopo è arrivare a capire come funziona la prassi del mercato, per cui per ora non ci occupiamo dell’ente che raggruppa/produce l’agire religioso.
  2. Nella Realtà Storica, dal punto di vista della prassi, ci Sono presenti almeno due enti dinamici fenomenici, uno con funzione di forma, ed un secondo in funzione di materia. Li conosciamo e li chiamiamo con diversi nomi:
    1. Produttore e consumatore per il modo di pensare degli economisti,
    2. generatori della vita e produttori di quanto necessario ad essa per gli economisti dinontorganici.

Il nostro punto di partenza dinontorganico è formato perciò da questi due enti, famiglia ed economia industriale: ente generatore della trasmissione della vita che chiamiamo nella famiglia (eterosessuale) , ente produttore di quanto necessario alla vita che chiamiamo economia (post)industriale.

ESSENZA-sapienza Vita Esistenza praxi-sapienza B: Fenomeno-sapienza B:Economia industriale Operatività prassi-Sapienza B economia industriale
Esistenza praxi Sapienza A:
Fenomeno-sapienza A famiglia
Operatività APrassi famiglia

 

Quando entrami questi enti si pensano in funzione della trasmissione della vita le cose vanno bene, quando prendono altre strade l’umanità va male perché viene violata la “ conditio sine qua non ” della sua esistenza.

Conclusione parte 1

Dal punto di vista della prassi, la condizione necessaria alla convivenza mondiale è rappresentata dalla “Vita in quanto sapienza” organizzata e resa reale dai piani dell’essere in cui convive fondendosi con la prassi auto costruttiva di DUE soggetti, l’uno generatore di trasmissione della vita nel senso più ampio possibile (famiglia) l’altro dell’azione produttiva dei beni materiali (economia industriale e post).

1 Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957[XIX Completamento del panorama, § 7- Dinontorganismo, cellula-persona, prassi. p. 234].

2 «Bisogna ora tener ben presente che la dinamicità, il dinamismo così inteso, come risultante delle due componenti «divenienza + attivismo», è proprietà esclusiva della realtà umana esistenziale, di cui fa parte la realtà sociale. In effetti: il divenire in natura è pura divenienza automatica, come si constata nel crescere di una pianta o di un animale. Ciò importa una differenza essenziale fra il divenire naturale e il divenire umano storico e sociale. Vediamo la differenza.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957[IV Realtà sociale come ente dinamico, § 1- Divenienza + attivismo. p. ].

3 «Ciò rimane vero sempre e soltanto se la prassi viene colta nel suo significato ontico dinamico che la contrappone alla attività concepita personalisticamente. Dicasi altrettanto per il significato dell’aggettivo “praxiologico” per noi ben diverso da quello dell’analogo aggettivo “prassiologico”, in quanto il primo viene assunto come l’oggettivazione della prassi in senso realistico dinamico, mentre il secondo non va oltre il significato di una attività od azione, a valore personalistico, restando un’aggettivazione dell’attività personale.» Tommaso Demaria,2 METAFISICA DELLA REALTA’ STORICA,Costruire Bologna 1975[III Forma metafisica e formalità trascendentali, § I – Sintesi metafisica ontica e causale della realtà storica. p. 65].

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