Il piano della prassi è un piano dell’essere!
Cosa significa dal punto di vista pratico? Essere piano dell’essere significa che la prassi o la fai in questo modo oppure la tua Realtà non sta affatto in piedi, anzi, di più: se non ti adegui fai il “male comune” invece che il “bene comune”. Ripensare la prassi ha l’obbiettivo finale di evidenziare uno strumento pratico in grado di farci navigare con sicurezza nelle decisioni continue a cui siamo chiamati anche in questioni quali “il rapporto qualità prezzo” che fa discutere oggi il MID.
I momenti per la nostra riflessione si susseguono così
La realtà storica così concreta che ci attornia non è altro che prassi umana resa coerente ed univoca. Parole chiave piani dell’essere “conditio sine qua non”
Come dice il nome è un piano molto concreto, si potrebbe parlare del piano della prassi attraverso un foglio di calcolo di Excel, tuttavia noi siamo un sito metafisico che deve far capire il perché delle cose e quindi “perderemo” un po’ di tempo a spiegare il perché, un po’ per volta ma senza partire proprio dall’inizio. Non giustificheremo perciò ogni affermazione, diamo per scontato qualche acquisizione, lo facciamo attraverso immagini e colori nella speranza di essere più comprensibili pur mantenendo precisione tecnica.
«La vita e l’azione del Dinontorganismo è un tutt’uno. È vita-azione. La prassi è appunto la vita-azione del Dinontorganismo.» 1
Vuol dire che tutti enti facenti parte dell’ unica realtà storica ( che è ente dinamico) per sussistere hanno bisogno di costruirsi attraverso il dinamismo, ossia attraverso l’ agire costruttivo . Tutti, dal Corpo Mistico fino al più piccolo bar della più piccola città.
La prassi è una sola, ma all’interno di essa 2 possiamo distinguere due tipi di enti. Ci sono enti che generano l’agire (ad esempio le persone), ci sono enti formati da sapienza che guida l’agire verso la vita (chiesa in quanto tale). Entrambi questi enti sono dinamici, ossia sussistono solo attraverso l’agire costruttivo che chiamiamo prassi costruttiva (o il suo equivalente la praxi 3 ).
Ente 1 verde | Ente2 giallo |
La prassi ha in più la sintesi nell’agire tra sapienza e azione mentre l’agire può essere scomposto o casuale . Noi tutti sappiamo che nella realtà storica la sapienza da sola non esiste, come sappiamo che la Realtà Storica non può esistere senza sapienza che guidi l’agire verso al realizzazione della Realtà Storica stessa. La prassi, diversamente dall’agire contiene questo concetto di unità di sapienza e agire (cioè unità tra il primo e secondo tipo di enti) che forma l’agire costruttivo collettivo. Senza la prassi il reale storico non può esistere.
I piani dell’essere sono la conditio sine qua non la realtà storica può esistere.
Abbiamo visto che
Da queste due condizioni risultano evidenti le condizioni necessarie in quanto la prassi (e praxi) è organizzata dai piani dell’essere nel modo seguente il cui ordine mediamo dalla metafisica realistico integrale
La realtà storica s i regge attraverso la prassi organizzata dai piani dell’essere . É un fatto così banale e logico da non poter porre alternative: l’unità della Realtà Storica è possibile solo così.
Piano essenzialesapienza che guida | Piano esistenzialepraxi che incarna | Piano fenomenicoente che produce l’agire | Piano operativoprassi che realizza sia l’ente che produce l’agire sia il piano essenzial-esistenziale |
Li possiamo raffigurare come un ciclo la prassi genera (l’essenza reale) dell’intera realtà storica. Per mantenere la facilità continueremo a raffigurarli in piano.
La realtà storica che ci circonda è prodotta dall’agire umano. La condizione necessaria perché esista l’agire umano è che l’umanità sia viva. L’unico contenuto possibile per i piani dell’essere è la sapienza Vita . La vita è la sapienza che genera la Realtà Storica e questa (zona verde nella tabella sottostante) può continuare a sussistere quando genera la vita dell’ente particolare che produce il suo agire (zona gialla). Oggi vediamo che questo ciclo è minacciato, la realtà storica che viviamo sembra non produrre Vita. (valga ad esempio la mancanza di sostenibilità dell’economia industriale consumista). Occorre capire cosa sta succedendo.
Piano essenzialeVita in quanto Sapienza | Piano esistenzialepraxi che incarna la Sapienza Vita | Piano fenomenicoente che produce l’agire | Piano operativoprassi che realizza sia l’ente che produce l’agire sia il piano essenzial-esistenziale |
Cominciamo a raffigurarci più dettagliatamente la sua struttura attraverso questa domanda
Il nostro punto di partenza dinontorganico è formato perciò da questi due enti, famiglia ed economia industriale: ente generatore della trasmissione della vita che chiamiamo nella famiglia (eterosessuale) , ente produttore di quanto necessario alla vita che chiamiamo economia (post)industriale.
ESSENZA-sapienza Vita | Esistenza praxi-sapienza B: | Fenomeno-sapienza B:Economia industriale | Operatività prassi-Sapienza B economia industriale |
Esistenza praxi Sapienza A: | |||
Fenomeno-sapienza A famiglia | |||
Operatività APrassi famiglia |
Quando entrami questi enti si pensano in funzione della trasmissione della vita le cose vanno bene, quando prendono altre strade l’umanità va male perché viene violata la “ conditio sine qua non ” della sua esistenza.
Dal punto di vista della prassi, la condizione necessaria alla convivenza mondiale è rappresentata dalla “Vita in quanto sapienza” organizzata e resa reale dai piani dell’essere in cui convive fondendosi con la prassi auto costruttiva di DUE soggetti, l’uno generatore di trasmissione della vita nel senso più ampio possibile (famiglia) l’altro dell’azione produttiva dei beni materiali (economia industriale e post).
1 Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957[XIX Completamento del panorama, § 7- Dinontorganismo, cellula-persona, prassi. p. 234].
2 «Bisogna ora tener ben presente che la dinamicità, il dinamismo così inteso, come risultante delle due componenti «divenienza + attivismo», è proprietà esclusiva della realtà umana esistenziale, di cui fa parte la realtà sociale. In effetti: il divenire in natura è pura divenienza automatica, come si constata nel crescere di una pianta o di un animale. Ciò importa una differenza essenziale fra il divenire naturale e il divenire umano storico e sociale. Vediamo la differenza.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957[IV Realtà sociale come ente dinamico, § 1- Divenienza + attivismo. p. ].
3 «Ciò rimane vero sempre e soltanto se la prassi viene colta nel suo significato ontico dinamico che la contrappone alla attività concepita personalisticamente. Dicasi altrettanto per il significato dell’aggettivo “praxiologico” per noi ben diverso da quello dell’analogo aggettivo “prassiologico”, in quanto il primo viene assunto come l’oggettivazione della prassi in senso realistico dinamico, mentre il secondo non va oltre il significato di una attività od azione, a valore personalistico, restando un’aggettivazione dell’attività personale.» Tommaso Demaria,2 METAFISICA DELLA REALTA’ STORICA,Costruire Bologna 1975[III Forma metafisica e formalità trascendentali, § I – Sintesi metafisica ontica e causale della realtà storica. p. 65].
The post Il piano della prassi, le sue leggi, la crisi e la pazienza – Roberto Roggero appeared first on .
Nuova Costruttività onlus
Via Fratelli Rosati, 33
70023 Gioia del Colle (BA)
Email: info@dinontorganico.it
C.F. : 911 110 50 729
Leggi la nostra Privacy Policy