Il matrimonio NON è un diritto della persona, nemmeno quello gay

admin • feb 07, 2013
Mi sembra di essere all’asilo, o forse no, alle superiori dopo una lezione di “filosofia avvelenata” del confusionario professore sessantottino di turno. Passando ieri davanti alla televisione mi è capitato di vedere Monti commentare il diritto della persone Gay al matrimonio (frase di Vendola).

Mi pareva in difficoltà, ed io non ho potuto seguire la risposta perché impegnato ad assistere i miei genitori. Mi scuso perciò se preciso inutilmente cose a cui Monti ha già risposto.

Detto questo entro nel merito

  1. il diritto al matrimonio NON è un diritto della PERSONA . Come non è un diritto della persona essere padre. Se lo fosse, potrei andare dal giudice a chiedere di costringere qualche donzella a sposarsi con me o di darmi un figlio. Se non è diritto della persona vuol dire che la persona non la può richiedere per legge né è discriminata se non la ottiene. Il Matrimonio è per sua natura INTERPERSONALE e la sua etica dipende dai soggetti interpersonali.
  2. LA POLITICA è SCIENZA e tecnica costruttiva della società, e quindi si occupa ESCLUSIVAMENTE di strutture sociali quindi INTERPERSONALI. Il compito della politica è appunto controllare che le caratteristiche SOCIALI delle strutture rispettino i diritti INTERPERSONALI, quale è quello del matrimonio 1 . Se ne occupa prima di tutto scegliendo gli obbiettivi da raggiungere (scienza) , poi il modo di arrivarci (tecnica). Scienza e non populismo perché si pone obbiettivi RAGGIUNGIBILI che rispettano la natura delle cose.
  3. Il matrimonio 2 è LA struttura sociale deputata alla “trasmissione della vita” per propria virtù che dal punto di vista SOCIALE si fonda su due caratteristiche primarie. La prima è quella fisica, la seconda è quella “spirituale”.
  • Trasmettere la vita in senso sociale significa generare due figli (quale società si perpetua se non sono presenti giovani in numero sufficiente?)
  • ma nello stesso tempo occorre che il figlio sia educato nella capacità costruire una nuova famiglia eterosessuale (quale società è in grado di perpetuarsi se non è presente la famiglia in quanto struttura sociale? 3 )
  1. proprio la scelta omosessuale dei due soggetti li esclude dal poter essere struttura sociale per trasmettere la vita . La scelta GAY è la scelta libera di due PERSONE di non costruire una struttura sociale in grado di trasmettere la vita, né in senso fisco, né in quello spirituale. La famiglia non si insegna sui libri, si vive. E l’amore? L’amore è un sfera personale, non una sfera SOCIALE: il giudice non può costringere mia moglie ad amarmi. Ma nella sfera personale nemmeno l’amore più puro genera di per sé una famiglia. Io amo cani e gatti, faccio parte della Chiesa, posso essere addirittura parte di un convento, posso essere Madre Teresa di Calcutta in persona ma tutto questo non mi rende famiglia. Per i cristiani ricordo la presenza di due sacramenti di amore, distinti ma in alternativa, l’ordine e il matrimonio: entrambi sono amore ma non sono la stessa cosa.
  2. La politica ragiona per obbiettivi possibili nel lungo periodo alla società in quanto sistema di strutture ( mi eleggono per costruire strutture sociali in grado di garantire un futuro vitale e vitalmente operante per tutti). L’obbiettivo NEL LUNGO PERIODO della STRUTTURA SOCIALE è trasmettere la vita. Di conseguenza nell’ambito della politica che si occupa di strutture sociali NON ESISTE la possibilità di un matrimonio GAY neppure se votato dal 100% delle persone italiane. Ci sarà sempre la differenza tra MATRIMONIO ( struttura sociale riconosciuta come struttura SOCIALE in grado di tramettere la vita e generare un altro matrimonio in grado di trasmettere la vita ) e coppia gay e questo senza generare alcuna discriminazione.

Detto questo occorre pensare come fare con gli omosessuali.

  1. spiegare loro che tra attrazione fisica e famiglia struttura sociale c’è una enorme differenza sociale. Loro non lo sanno o hanno scelto diversamente.
  2. Dare a loro il patentino (sociale) di serie C
    • Serie A famiglia che si propone la stabilità sociale e trasmette la vita
    • Serie B coppia di fatto, che si propone di NON generare la stabilità sociale ma trasmette la vita.
    • Serie C coppia gay, che sceglie di non trasmettere la vita.

Riassumo: Avere una famiglia NON fa parte dei diritti della persona perché è un aspetto interpersonale, in quanto politica ce ne occupiamo e ce ne possiamo occupare SOLO come struttura sociale. Il compito della politica è quello di identificare gli obbiettivi e trovare il modo di realizzarli, il compito della Struttura Sociale è quello di perpetuarsi e quindi trasmettere la vita sia in senso fisico sia come capacità di generare una nuova struttura sociale in grado di trasmettere la vita. La coppia gay nel momento in cui si forma, per propria scelta personale su cui noi non possiamo esprimerci, rinuncia a generare una struttura sociale in grado di trasmettere la Vita, quindi la loro unione non può e non potrà mai essere chiamata matrimonio, né parificata in qualsiasi modo ad esso.

Quindi nessuna discriminazione col “no” a Vendola perché vuole il matrimonio gay: non lo può richiedere come persona perché non fa parte dei suoi diritti. Non lasciamoci infinocchiare da ignorantoni di sinistra la cui unica abilità in questo caso è quella di far confusione.

Roberto Roggero

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